Presentazione
In questo concerto – meditazione viene interpretata una cantata sulla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo: “Giunta è l’ora fatal”. Quest’opera venne attribuita per lungo tempo a Georg Friedrich Händel e risulta catalogata tra le composizioni del grande musicista tedesco. Si narra, venne composta nei primi due lustri del Settecento per desiderio di Ferdinando de’ Medici. In realtà, sebbene varie copie per lo più ottocentesche rechino il nome di Händel, la più antica di esse, copiata di proprio pugno da Padre Giovanni Battista Martini, pare posticipare la data di composizione più avanti negli anni, presumibilmente tra il 1755 ed il 1790, quando il suo presunto autore, Giovanni Battista Ferrandini, soggiornò a Padova. Che questa opera sia stata scritta da Händel, seppur in stile poco händeliano, o che, piuttosto il veneziano Ferrandini ne sia il reale compositore, nulla toglie alla sostanza di questa cantata che è da considerare senz’altro un capolavoro del periodo barocco e che ci consegna un “fermo immagine” di grande suggestione e sorprendente modernità: la messa in musica delle riflessioni e dei tormenti vissuti da Maria nell’ immobile dolore al cospetto del gran Mistero Pasquale. La musica non si limita all’espressione di effimeri effetti, ma scava sempre in profondità, calibrando con precisione l’intarsio polifonico tra la voce solista e gli interventi musicali e solleva il sipario su un vero e proprio teatro dell’anima, dove vanno in scena le passioni interiorizzate di una devozione sincera e appassionata Il concerto viene introdotto nella prima parte dalla cantillazione di voci femminili che, accompagnate dalle campane di cristallo, narrano in eco i sette dolori di Maria
Artisti, Strumentisti e personale tecnico
ARTISTI: 8 voci femminili – 1 mezzosoprano – 4 strumentisti – 1 light designer
STRUMENTI: 12 campane di cristallo – organo positivo – tiorba – violone
PERSONALE TECNICO: 1 persona di servizio
Allestimento e Location
ALLESTIMENTI SCENOTECNICI: installazione della proiezione di un’immagine barocca raffigurante Maria Addolorata – abiti bianchi di scena – candele – candelieri in ferro battuto – service luci
LUOGHI: Antica Pieve – Chiostro o chiesa di un convento – Cattedrale
Note di Regia e Tecniche
Durata un’ora circa
a) LO SPAZIO: Area libera 5 m x 6 m a est verso l’abside
b) GLI ALLESTIMENTI SCENOTECNICI: viene allestita e proiettata su un grande telo bianco illuminato una grande immagine di Maria Addolorata. In ombra all’ immagine, dietro il telo di proiezione bianco, le voci femminili narrano cantando in eco i sette dolori di Maria. Gli strumentisti si dispongono a lato dell’immagine, da una parte le campane di cristallo, dall’altra gli strumenti antichi. La mezzosoprano è davanti, in centro
c) GLI INTERPRETI: i cantanti indossano abiti di scena bianchi e gli strumentisti abiti scuri
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